domenica 24 maggio 2009

Internet e democrazia

Il sonno non arriva e per caso leggendo il Corriere.it ho trovato la seguente notizia:
«In Iran sarà bloccato l'accesso a Facebook dal primo al 12 giugno, data delle elezioni presidenziali: la decisione è stata presa perché i sostenitori di uno degli sfidanti presidente Ahmadinejad, il riformista Mir Hossein Mousavi, stanno usando il social network per diffonderne il programma.»

Questa la notizia secondo quanto riferisce l'agenzia, non ufficiale, Ilna. Un dipendente del provider dei servizi internet, chiedendo di rimanere anonimo, ha confermato che disposizioni in questo senso sono arrivate direttamente dal ministero delle Comunicazioni.
La pagina di Facebook dedicata alla campagna conta sul supporto di oltre 5.200 sostenitori e si può trovare a questo indirizzo.
Contiene informazioni biografiche del candidato e i contenuti del suo programma politico.
Mi chiedo cosa ci sia di così tanto strano nel diffondere un programma politico su Internet, Facebook oltretutto non è l'unica via di accesso ad informazioni di questo genere (anche se è sicuramente una delle più veloci). Se dovessimo leggere il profilo di una persona qualsiasi che cura la sua Home page su Facebook, troveremmo senz'altro uno stralcio di biografia e riusciremmo a capire in pochi minuti di che corrente politica sia. Allora dovremmo chiudere semplicemente il social network, censurare il pensiero di ognuno di noi! Mi sembra un'assurdità!
Mi sembra sintomo di ignoranza e nulla di più, invece di giocare allo stesso modo, per riuscire a far penetrare meglio un messaggio, si usa la strada della tolleranza zero. Creando secondo me un effetto boomerang.

Nessun commento:

Posta un commento