mercoledì 20 maggio 2009

Tra tanti solo pochi eletti

Il giornalismo on line non è solo italiano, anzi il giornalismo con la “G” maiuscola appartiene all’oltre oceano. Nella nostra ricerca, infatti, possiamo trovare una miriade di quotidiani che riportano, pari l’edizione cartacea, o uno “scopiazzamento” dei takes d’agenzia. Ma avete mai guardato con occhi diversi il New York Times.com, con occhi che non sanno scrutare oltre l’apparente corteccia impenetrabile dell’ Home page?
Bene questo è il momento di farlo.
Il New York Times è un giornale. Un giornale perfettamente costruito, e forse è anche qualcosa di più.
Si presenta in modo molto serio, ma ciò lo rende semplice, chiaro…eccezionale. A differenza di molti quotidiani on line che sembrano abbandonare il dono del “ben scrivere” per lasciarsi traviare dal veloce copia e incolla, il NY Times ha un’attenzione d’altri tempi nel curare e valorizzare i suoi testi. Non più solo il duo titolo-immagine ma ora il trio Titolo-Immagine-Testo.
Anche la navigazione è degna di nota. Alla barra dei menù viene lasciato uno spazio minuto per dare lago spazio alle notizie. Notizie e titolo e una sorta di abstract che introduce la notizia.
Ma chi più o chi meno, chi bene e chi male costruisce la pagina iniziale con lo stesso metodo…in qualche modo bisogna pur iniziare. Il NY Times non si ferma sulla porta, una volta entrati si scopre molto di più. Ci da la possibilità di “sfogliare” il giornale. Crea una catena di ipertesti che danno la possibilità di assimilare tutto lo scibile su un determinato argomento.
APPROFONDIMENTO è la parola d’ordine.
Facciamo un esempio per capirci.
La notizia nell’ Home page è: “Is Obama the ‘Boss’? The president may be doing a good job, but as far as David Brooks is concerned, he’s no Springsteen.”
“Cliccando” sul titolo appare una nuova pagina con tutto l’articolo curato. Il testo viene a crearsi su incastellature di ipertesti. Nel testo troveremo molte volte il nome di Obama di Springsteen e di tanti altri personaggi, tutti ricollegati ad altre mille notizie, tra cui una folta biografia. Lo stesso meccanismo viene utilizzato anche per spiegare dei concetti. Quindi il sito viene costruito in modo tale che l’utente sia sempre spronato a cercare e conoscere e questa conoscenza deve essere soddisfacente a tal punto che il lettore non abbandoni mai la “grande casa” del NY Times. Mai uscire dal sito! Mai fermarsi al primo livello di navigazione, ma navigare navigare...sempre con la stessa rotta.
Non solo approfondimento, ma anche tanti commenti, e possibilità. Leggere le notizie più “bloggate”, le più ricercate, le più lette e tanto altro. Non solo stampare e spedire.
Tutto il mondo del NY Times è creato da una grande redazione unica che lavora alacremente per creare un prodotto DOC. I quindici anni di esperienza si fanno sentire.


Ma c’è chi, in Europa, ed è un caso, ha saputo apprendere immediatamente la lezione americana. Il sito del giornale anglosassone . Guardian. Giornale liberal. Cambiando qui e li la grafica non si può dire da meno del NY Times. Ipertesti, immagini e video incorniciati da testi degni di essere chiamati tali.
Lascio a voi scorrere le pagine degli altri quotidiani europei: il francese le Monde, l’inglese Times, il tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, e gli spagnoli el Pais e el Mundo rispettivamente uguali agli’italiani Repubblica.it e Corriere.it. Il risultato: tutti ripetenti.
Tirando le somme. I paesi europei di regola, con il soli caso che fa eccezione, tendono a costruire per il navigatore curioso un giornale che lo porti a una lettura consequenziale, mentre l’ America mille anni luce avanti, ci tiene attaccati al suo contenitore, permette una VERTICALIZZAZIONE tutta racchiusa tra le sue 4 mura.

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